Gli Eventi del Centenario
Ascolta il canto “Ti adoro mio Dio”
10 Maggio 2013 – Santuario di Caravaggio: Giornata sacerdotale
Chiusura del Centenario della morte di Don Francesco Spinelli 1913 – 2013
Domenica 27 Gennaio 2013: Concerto del coro parrocchiale di Rivolta d’Adda
3-5 Settembre 2012: Corso di formazione intensivo per insegnanti
Sabato 16 giugno 2012: Convegno “Eucaristia, carità e welfare”
20 Maggio 2012: Festa della Famiglia
Giovedì 10 Maggio 2012: Giornata Sacerdotale a Caravaggio
1-6 maggio 2012 – Mozzanica : Festa dell’oratorio “ACCENDI LA CARITA’!”
28 Aprile a Caravaggio – Convegno: Eucarestia e carità – un valore profetico per l’oggi”
Domenica 5 Febbraio: Solenne Apertura Centenario
Per informazioni puoi scrivere a:
centenario@suoreadoratrici.it
Beato Francesco Spinelli
La vita del Beato Spinelli tra intuizioni divine e calvari umani
(4 Aprile 1853 - 6 Febbraio 1913)
Francesco Spinelli, di origine bergamasca, nasce a Milano il 14 Aprile 1853. A soli 22 anni è ordinato sacerdote dal Vescovo di Bergamo. Lo stesso anno, pellegrino a Roma, in S. Maria Maggiore contemplando il mistero dell’Incarnazione davanti alle reliquie della culla di Betlemme, è raggiunto da una luce interiore: dare vita a una comunità di giovani donne che consacrino la propria vita al Signore presente nell’Eucaristia, pregando giorno e notte per ricevere l’amore con cui servire i fratelli più poveri, «rifiutati» da tutti e bisognosi di cure e istruzione. «Mi sono inginocchiato, piansi, pregai, e sognai uno stuolo di vergini che avrebbero adorato Gesù in Sacramento». Per don Spinelli l’incarnazione storica di Gesù continua con l’incarnazione quotidiana nell’Eucaristia, quale presenza d’amore per tutti, da adorare e servire nei poveri.
Il 15 dicembre 1882, a Bergamo, il sogno diventa realtà: don Francesco inizia con le prime tre suore la nuova famiglia religiosa delle Suore Adoratrici del SS: Sacramento, attingendo dall’Eucaristia l’amore per servire i fratelli. La sua opera si dedica soprattutto alle ragazze povere che dalle valli bergamasche giungono in città e a loro offre casa, lavoro e una educazione.
Le opere di Dio, però, hanno sempre il sigillo della croce, della sofferenza. Il 4 marzo 1889, a causa un dissesto finanziario in cui involontariamente fu coinvolto, don Spinelli venne licenziato dalla diocesi di Bergamo e accolto nel clero di Cremona dal vescovo Geremia Bonomelli. È il Calvario più doloroso. Queste le parole pronunciate mentre usciva da casa: «Non porto con me un centesimo; sono fallito, ma non ho tradito, piuttosto altri hanno tradito la mia buona fede. Perdono di cuore. Pregate, state unite e l'Istituto continuerà».
Don Francesco si presenta nella casa filiale di Rivolta d’Adda: invita le suore a stare unite e chiede loro se sono disposte ad affrontare fatiche e disagi pur di dare continuità all’Istituto. Unanime è la risposta. Nel quotidiano si moltiplicano sacrifici e gioie: davanti all’Eucaristia il fondatore e le sue suore trovano unità, forza e conforto e pace. L’Istituto intanto cresce e case filiali si aprono in tutta la Lombardia e nel nord Italia. Le suore si dedicano ai più poveri, specialmente nelle parrocchie, accanto ai bambini, ai malati a domicilio e accogliendo disabili gravi, «quelli che nessuno vuole», specifica il Padre.
Don Francesco, pur con la salute compromessa da crescenti sofferenze fisiche, spende il resto della sua vita a servizio della sua famiglia religiosa e si spegne a Rivolta d’Adda, il 6 febbraio 1913.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II lo beatifica il 21 giugno 1992 presso il santuario di Caravaggio.