9-10 settembre 2025
Se la storia ci ha tramandato il nome di Roma “caput mundi”, è indubitabile che in quest’anno giubilare il mondo l’abbia riscoperta “caput fidei”; anche noi juniores italiane abbiamo voluto recarci in pellegrinaggio alle sorgenti della fede insieme alla nostra nuova responsabile, suor Daniela, per affidarci reciprocamente nel cammino che continuiamo e cominciamo in modo nuovo insieme. La maggior parte di noi aveva già vissuto il pellegrinaggio giubilare in altri momenti; perciò è stato bello lasciarci sorprendere dalla fantasia di don Michele Gianola, responsabile dell’Ufficio Nazionale per le Vocazioni, che ci ha condotte in un percorso giubilare inedito sui passi non di Pietro, protagonista di tanti percorsi nell’anno Santo, bensì di Paolo.
Alle sorgenti della fede abbiamo contemplato… una sorgente: quella riscoperta tra gli scavi dell’antica basilica di san Clemente. Acqua che scorre tra le fondamenta, a ricordare il dinamismo sempre nuovo della vita in Cristo, rappresentato magnificamente nel mosaico absidale – l’oro della Gerusalemme celeste, le volute fitte della vite vera innestate sull’albero della Croce, vero Albero di vita, che nascondono le insegne delle arti e dei mestieri, a ricordarci che ogni aspetto della vita umana è innestato in Cristo e irrorato dalla Grazia… Una Grazia che ci fa testimoni, come Pietro e Paolo, dell’annuncio pasquale; Grazia che ci raggiunge attraverso i sacramenti e la Parola, voce guida del pellegrinaggio.
E la testimonianza di vita diventa a sua volta sorgente: è ciò che ci ricorda il luogo del martirio di san Paolo, l’abbazia delle Tre Fontane, dove la leggenda, o la tradizione, vuole che la testa mozzata del santo, lì imprigionato, rimbalzando sul terreno, abbia fatto scaturire tre fonti.
Sui passi di Paolo abbiamo lasciato che la testimonianza di vita dei fratelli di fede ci venisse incontro sulla via Appia e ci conducesse a verificare con gli occhi della fede la differenza cristiana: la speranza nella vita eterna, visibile all’interno del dedalo di cunicoli delle catacombe di san Sebastiano.
Il filo conduttore dell’acqua ha continuato a guidare i nostri giorni romani: mercoledì 10 settembre, sotto un acquazzone scrosciante, ci siamo unite ad altri 35 mila fedeli per l’Udienza Generale in piazza san Pietro. Papa Leone ha dato voce al grido di Gesù sulla croce, invitandoci a ravvisare nel grido dell’umanità il desiderio di vita, e rispondervi con la carità.
Grazie alle parole di don Michele, delle Scritture, del Papa; alla preghiera armoniosa e avvolgente delle Monache agostiniane dei Santi Quattro Coronati; all’accoglienza calorosa della nostra comunità di Villa Immacolata a Roma, ritorniamo nelle nostre realtà “rinfrescate” dalla bellezza “tanto antica e sempre nuova” del Vangelo!
La nostra testimonianza sull’Udienza in Piazza San Pietro anche su Agensir.
