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Fino alla fine

Anche quest’anno abbiamo avuto la fortuna di trascorrere il Triduo Pasquale con alcuni giovani. Per noi cristiani, questi giorni rappresentano il cuore pulsante della nostra fede e, insieme al gruppo che ha aderito all’iniziativa, abbiamo cercato di scoprirne la bellezza.

Il Giovedì Santo abbiamo contemplato l’esperienza della preghiera di Gesù nel Getsemani, attraverso la catechesi di Suor Paola. Il suo intervento ci ha ricordato che il Signore avrebbe potuto rifiutare il grande progetto di Dio, davanti alla passione che sapeva di dover affrontare. Tuttavia, Gesù è così attento all’umanità che ha deciso di aderire alla volontà del Padre per salvare tutti noi! Anche noi siamo disposti ad aderire alla sua volontà o siamo più propensi a scappare?

Il Venerdì Santo la sofferenza è, e doveva rimanere, il centro. Abbiamo avuto l’occasione di conoscere Stella e Tiziano, una coppia di sposi che ci ha testimoniato come la croce di Cristo nella vita sia l’ennesima dimostrazione della presenza interpellante di Dio. Nella loro storia la croce non è mai stata un luogo di abbandono, ma una continua richiesta di vivere la sofferenza con una “consapevole speranza” in Dio, l’occasione di un dialogo in cui non stare a domandarsi: “Dio dove sei?”, ma: “Dio che cosa vuoi da me?”.

Alcuni di noi hanno prolungato l’esperienza di ascolto e preghiera vissuta al mattino, condividendo con gli ospiti di Casa Famiglia una speciale Via Crucis nella quale, contemplando l’Amore, abbiamo implorato il dono della pace per noi e per tutto il mondo.

Ed ecco poi il Sabato Santo e il grande silenzio che regna sulla terra in questo giorno. Con estrema semplicità e passione Don Umberto ci ha condotti ai piedi della croce, li dove Gesù beatifica il primo Santo della storia, e sapete chi era?! Il buon ladrone! Sì proprio lui che “ne aveva fatte di tutti i colori”, ma che il Signore invita ad entrare in paradiso OGGI STESSO CON LUI!
Ma capite quanto ci ama Gesù? Ci ama pure quando noi non ci amiamo e restiamo chiusi nei nostri sepolcri.
Dopo le parole forti che Don Umberto ci ha lasciato abbiamo concluso questi tre giorni con un pellegrinaggio silenzioso da San Lorenzo Aroldo a San Giovanni in Croce. Lì siamo stati ospitati nell’oratorio dove, con tutti giovani, abbiamo trascorso un bel momento di fraternità per entrare a piccoli passi in quel sepolcro che forse non dovremmo più stupirci di trovare vuoto, a testimonianza della vita risorta che desideriamo!

Caro lettore e cara lettrice, ti auguriamo Buona Santa Pasqua con l’invito che anche tu possa gustare e vivere sempre la bellezza di una vita risorta e chissà… Magari anche tu sarai dei nostri l’anno prossimo!

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