Dio ci plasma secondo la sua immagine, a partire da quello che la nostra storia, che è un po’ il nostro tornio, ci chiede metterci davvero nelle mani del vasaio con docilità, con disponibilità. L’opera si realizza quando le mani si lasciano in qualche maniera sporcare dalla creta, ma la creta si lascia plasmare e modellare con docilità dalle mani del vasaio che è Dio. La creta prende forma proprio perché è modellabile, perché si lascia in qualche maniera modellare per compiacere quella volontà, quel disegno di amore che Dio manifesta attraverso le chiamate storiche che di giorno in giorno la vita ci propone.
Mons. Marco Busca
Queste parole del vescovo Busca ci introducono al nostro periodo di formazione estiva del cammino di juniorato.
Lasciarsi plasmare, lasciarsi formare, lasciare che lo Spirito della Parola formi e trasformi i nostri cammini di giovani adoratrici.
L’estate è sempre un momento opportuno per potersi rivedere e vivere dei giorni insieme alla luce della Sua Parola. Con il silenzio degli Esercizi Spirituali abbiamo “messo ordine” all’anno appena passato e preparato il cuore a vivere il dono della fraternità tra di noi.
Il filo che ha accompagnato le nostre giornate di studio e preghiera è stato il testo di Kallistos Ware “La rivelazione della persona” che ci ha permesso di gustare la bellezza dell’essere Figlie di un Padre che ci vuole a Sua immagine e somiglianza.
Particolarmente forti alcune sue espressioni che invitano a riconoscerci come “tesori inestimabili, desiderati da Dio” e ad assumerci il rischio dell’amare totalmente e senza misura, proprio come ha fatto Cristo con noi, nella sua libera scelta di amare fino alla fine.
Tutta la nostra vita è una scuola in cui imparare l’arte dell’amare cioè del lasciarsi plasmare da queste Mani del Vasaio.
