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San Giuseppe e San Francesco, simili esempi di santità

La Solennità di San Giuseppe, in questo anno speciale indetto da Papa Francesco, ci fa rivivere con gratitudine la vita del falegname di Nazareth.
Anche per noi Adoratrici è una Solennità tanto attesa e celebrata.
Il nostro Padre Fondatore, San Francesco Spinelli, aveva un “debole” per questo grande Santo, lo ha voluto protettore dell’Istituto, compagno di cammino per ogni Adoratrice di ieri, di oggi e di domani.

Lo leggiamo con passione un alcune testimonianze riportate:

San Giuseppe è il patrono principale dell’Istituto: «Il Servo di Dio aveva per S. Giuseppe un culto speciale e lo inculcava anche a noi; ad onore di san Giuseppe ha introdotto, nelle nostre istituzioni, il magro nel mercoledì. Abbiamo constatato che il Servo di Dio aveva una confidenza illimitata nell’intervento di san Giuseppe anche nelle cose economiche».

 Quante sottolineature concordano e si ritrovano nella spiritualità di San Francesco!
Nel 1905 il Padre dipingeva così san Giuseppe, sottolineando:

La sua purezza, l’umiltà profonda, la pazienza inalterabile, l’osservanza esatta ai doveri civili e religiosi, l’infaticabilità nel lavoro, la calma prudente nei turbini delle avversità e l’infuocato sempre crescente amore e rispetto a Gesù e a Maria.

Sembra però ritrovare le stesse caratteristiche del nostro Padre, il suo desiderio di diventare santo così, il suo programma spirituale che poi trasmetteva alle sue Suore.

In un altro suo scritto risalta un altro aspetto molto bello di san Giuseppe:

Non sdegnò le fatiche e l’oscurità del lavoro, chinò il capo alla volontà di Dio con umile sottomissione, sostenne il rifiuto con fortezza d’animo, condusse una vita faticosa con amore

Anche in queste righe possiamo ritrovare l’esperienza di San Francesco, l’esperienza della prova, della notte, della fatica, ma soprattutto dell’abbandono.

C’è un passaggio della Lettera del Papa, Patris Corde scritta in occasione di questo anno dedicato a San Giuseppe, che è in accordo con questo stile di vita. Papa Francesco guarda a San Giuseppe come “Padre nell’obbedienza”, rivelata quest’ultima in particolare attraverso i sogni. Ripercorrendo questi “sogni”, il Papa conclude: “In ogni circostanza della sua vita, Giuseppe seppe pronunciare il suo “fiat”, come Maria nell’Annunciazione e Gesù nel Getsemani” (Patris Corde, n. 3).

Quante notti San Francesco ha vissuto nella sofferenza, nell’incomprensione, nel dubbio, nel dolore e persino nell’angoscia … ma, in tutto questo, ha prevalso la fede, la speranza, la carità e, possiamo aggiungere con certezza, il perdono!

Tutto ciò diventa, anche per noi, testimonianza e stimolo a guardare alle nostre “notti”, alle nostre difficoltà, incomprensioni e sofferenze di qualunque tipo, con la possibilità di andare oltre, di uscire da noi stessi.

San Giuseppe e San Francesco ci indicano la strada a noi, con il loro esempio, il compito di percorrerla.

Buon Cammino a tutti!

Ecco il link per la lettura e la meditazione della lettera apostolica del Papa che crediamo possa arricchire la preghiera di ciascuno.
Grazie Papa Francesco!

Lettera Apostolica di Papa Francesco

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