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Giubileo straordinario dei disabili e degli ammalati

Roma, 10-12 Giugno ’16

Avere la possibilità, nell’anno giubilare, di compiere e vivere un pellegrinaggio a Roma è sicuramente un dono grande, che non capita tutti i giorni! Quattro persone disabili, ospitate presso la Casa Famiglia P. F. Spinelli (Rivolta d’Adda), accompagnate da sette volontari dell’Associazione Due più due cinque e da suor Stefania hanno così deciso, il fine settimana scorso, di cimentarsi in questa avventura rappresentando in tal modo a Roma la famiglia “allargata” delle suore Adoratrici. A questo importante evento si sono registrati in ventimila fra malati e accompagnatori, ma la Prefettura della Casa Pontificia afferma di aver stampato circa 50 mila biglietti per la Messa della domenica…bello pensare che tra questi c’eravamo anche noi parte di una Chiesa in cammino! Nata, l’idea romana, dal desiderio di regalare ai quattro ospiti un momento significativo, unico e speciale, ci si è accorti, in realtà, che l’esperienza giubilare è stata evento di grazia grande anche per tutti gli altri partecipanti. Le numerose testimonianze di persone disabili incontrate sabato 11 nel pomeriggio alla festa “Oltre il limite” presso i giardini di Castel S. Angelo, la catechesi guidata dal vescovo di Civitavecchia Mons. Luigi Marrucci presso la Chiesa S. Maria in Vallicella, le parole di Papa Francesco all’omelia di domenica in S. Pietro, insieme a tanti altri piccoli doni e situazioni favorevoli di quei giorni, hanno sicuramente saputo destare il cuore dei partecipanti ad una realtà più grande, quella dell’amore che, in questa occasione, ha assunto in modo particolare il colore dell’offerta!

Afferma, infatti, papa Francesco nella sua omelia:
Sappiamo che nella debolezza possiamo diventare forti (cfr 2 Cor 12,10), e ricevere la grazia di completare ciò che manca in noi delle sofferenze di Cristo, a favore della Chiesa suo corpo (cfr Col 1,24); un corpo che, ad immagine di quello del Signore risorto, conserva le piaghe, segno della dura lotta, ma sono piaghe trasfigurate per sempre dall’amore”.

Omelia di papa Francesco

Durante il Giubileo della Misericordia non poteva mancare un momento dedicato proprio ai malati. Sul significato di questo evento, mons. José Octavio Ruiz Arenas, segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, ha affermato: “La Chiesa certamente ha sempre avuto grande attenzione e molta cura per gli ammalati; è stata sempre presente per aiutarli con istituzioni ecclesiali, con persone e comunità religiose, che curano i malati. E non possiamo dimenticare, appunto, che la cura degli ammalati è una delle opere di misericordia corporale alla quale noi tutti siamo stati chiamati; è una delle realtà che sottolinea quello che il Papa normalmente ci dice: che dobbiamo toccare la carne di Cristo. In questi malati possiamo trovare l’opportunità, appunto, di toccare veramente la carne del Signore”.

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