Eroe per virtù

L’ABITUALITA’ dell’eroicità di Don Francesco

Non sono mica un santo!”… Quante volte abbiamo sentito ripetere questa espressione spesso addotta a giustificazione di limiti personali e mancanze più o meno gravi. Come a dire che la santità è affare solo di qualcuno, già dotato dal buon Dio di speciali doti e virtù umane e spirituali. Eppure, con il Battesimo, tutti abbiamo ricevuto l’universale chiamata alla santità e ad essa dobbiamo rispondere per essere, come dice Tonino Bello, uomini e donne “fino in cima”.

eroe per virtù

Ognuno desidera portare frutto, cioè arrivare a una realizzazione piena di sé, che lo esprima al meglio, e la santità permette di dare un senso alla vita perché possa essere bella, buona e giusta per noi e per gli altri. I santi sono innanzitutto testimoni che la vita ha sempre senso, anche nella sofferenza più forte e nei limiti più marcati. Essi dimostrano che nessun tempo è impossibile, non c’è un tempo più facile o difficile per la santità: nella loro quotidianità sono riusciti sempre a dare uno spazio privilegiato alla relazione con il Signore e a lasciarsi plasmare e nutrire dalla Parola e dall’Eucarestia.

A tal proposito, c’è una duplice caratteristica che trova grande risalto anche nelle testimonianze di vita del Beato Francesco Spinelli: la costanza e la tranquilla semplicità.

Ecco cosa scrive di lui don Alessandro Lamberti:

“Tuttavia m’è parso che l’eroismo più vero egli l’abbia praticato con la sua vita ordinaria e quotidiana fatta di spirito soprannaturale e di dovere, compiuto sempre con costanza, con prontezza generosa e con ilarità di spirito. Fu veramente straordinario nel vivere secondo virtù la sua vita ordinaria”.

Suor Teresa Crippa afferma che don Francesco

“ha esercitato tutte e ciascuna virtù: le teologali, le cardinali e le virtù annesse in modo eroico; quanto al modo per averle esercitate con costanza, prontezza e diletto”.

Padre Giustino Borgonovo dichiara:

“Mi sono fatto la convinzione che Don Francesco Spinelli fu eroico specialmente nella pazienza silenziosa, costante, nell’obbedienza di pensiero e di opere all’ Autorità Ecclesiastica, pur con sacrificio dei suoi ideali di zelo e carità. Esercitò in modo eroico tutte le virtù con costanza, prontezza e gusto; fra tutte le virtù la fede e la pietà eucaristica, che io ritengo da lui esercitata nel nascondimento con perfetta unione con Cristo, con la Chiesa, coi poveri, coi sofferenti e anche con quelli che lo offesero e furono motivo di dolore”.

Le tre testimonianze si ripetono nel tratto della costanza, prontezza e serenità con le quali don Francesco affrontava l’ordinarietà. I Santi, che dal paradiso vegliano su di noi e ci proteggono con le loro preghiere, ci insegnano infatti che la felicità promessa dalle beatitudini evangeliche non è un arduo cammino a cui tendere, e nemmeno è altro rispetto a quello che siamo, all’interno del ruolo familiare, professionale o ecclesiale in cui siamo inseriti. La santità si costruisce, quindi, nel quotidiano; ci è donata dallo Spirito Santo se ci lasciamo docilmente guidare da Lui nella ordinarietà della nostra esistenza e se sappiamo coltivare quelle occasioni di dono, di servizio gratuito, di offerta, che si presentano con tanta frequenza dentro la nostra vita.

Proprio l’ordinarietà della tua vita è perciò chiamata a farsi un cammino capace di non smarrirsi nella cronaca delle giornate, ma al contrario di diventare una storia di salvezza. L’oggi va vissuto nella consapevolezza che Dio è sempre con noi. Come ci ricorda il cardinale Carlo Maria Martini, il tempo non corre verso la disfatta, ma verso il compimento, e i segni dei tempi devono essere letti con gli occhi di Dio, secondo il suo progetto che è sempre progetto d’amore.

eroe per virtù
Dobbiamo dunque vincere una duplice tentazione: una certa pigrizia che ci porta a dire «io non sono fatto per queste cose grandi» e lo sterile attivismo che riduce la nostra vita cristiana nella somma di tante pratiche o attività religiose. La nostra quotidianità acquista luce, senso e forza solo in compagnia del Signore ed in questo ci giochiamo la vita.

Sosteniamoci, dunque, a vicenda nel comune impegno di imparare ad amare con la totalità del nostro cuore accettando anche le prove e le fatiche di ogni giorno, ineliminabili nella vita di ogni uomo.

NB: Le testimonianze sono tratte Positio Super Virtutibus – PSV vol.I/1

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