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Un diamante per ricordare che la nostra vita è tutta in cielo e di cielo

Canonizzazione nuova urna

Grande giornata quella di venerdì 27 luglio, giorno in cui – finalmente! – padre Francesco è tornato a casa! Sì, dopo più di un mese di assenza forzata dalla sua chiesa di Casa Madre, il Fondatore ho potuto tornare nel sacello che lo ospitava già da 26 anni. Ma… ad accoglierlo è stata la nuova urna! Un diamante nuovo, luminoso, prezioso quanto a contenuto ed eloquente quanto a simbolo: è la ricchezza della santità di Dio che prende forma e irradia infiniti colori nella santità dei suoi santi. Nel primo pomeriggio il corpo di padre Francesco è stato portato in chiesa, appoggiato sulla base della nuova urna, dove è rimasto fino al tardo pomeriggio per la preghiera delle numerose sorelle che hanno potuto “vederlo da vicino”. Verso le 16.30 i membri del Tribunale ecclesiastico hanno raggiunto Casa Madre per le operazioni di rito:

  • la firma ufficiale della pergamena con le indicazioni di riconoscimento della Salma e la data di chiusura dell’urna, fatta realizzare dalle Monache Visitandine di Soresina. Hanno apposto la loro firma, sotto quella di mons. Antonio Napolioni, vescovo della nostra Chiesa di Cremona: mons. Dennis Feudatari, Delegato Episcopale, parroco di Rivolta d’Adda; don Daniele Piazzi, Notaio; don Paolo Carraro, Promotore di Giustizia; madre Isabella Vecchio e il suo Consiglio; madre Camilla Zani, Madre emerita; suor Concetta Dipietro, Postulatrice; i fratelli Francesco e Giovanni Borghi, coni figli Matteo e Elena, realizzatori dell’urna.

Canonizzazione nuova urna

  • la medaglia commemorativa della canonizzazione, realizzata dai fratelli Borghi, e la serie completa delle monete correnti anno 2018 sono state poste in un sacchetto.

Canonizzazione nuova urna

Mentre le numerose Suore presenti invocavano la benedizione del cielo con la preghiera del Rosario, si è provveduto a saldare con il sigillo vescovile i due sacchetti, contenenti pergamena, medaglia e monete, poi posti sotto la veste di padre Spinelli.

Canonizzazione nuova urna

A questo punto i membri del Tribunale, gli operai di casa nostra (Luigi Nicoli e Valentino Gregori), gli esperti vetrai e gli artisti Borghi hanno chiuso l’urna con la parte in vetro. E quindi, momento molto toccante, don Paolo e don Dennis l’hanno sigillata, con due doppi sigilli a capo e a piedi dell’urna, così che non possa essere manomessa senza togliere i sigilli stessi.

Canonizzazione nuova urna

Mentre l’assemblea intonava il canto di lode, il corpo del Beato è stato portato fino ai piedi dell’altare. Da lì, anche lui ha pregato con noi il solenne canto del Vespro. Toccante il momento dell’incensazione sulle note del nuovo inno di Frisina: “Per amore pane spezzato, fatto dono per l’umanità”.

Canonizzazione nuova urna

Dopo la benedizione l’urna è ritornata in fondo alla chiesa per essere definitivamente fissata nel sacello, sospesa fra cielo e terra, a ricordarci che la santità è proprio l’anelito di chi – coi piedi ben piantati in terra – vive con il cuore fisso in cielo! Da lì, in quel suo essere diamante sospeso, ora ancora più forte, padre Francesco sembra esortarci a non dimenticare che “la nostra vita è tutta in cielo e di cielo!

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